Le monete sono impiegate da particamente tutte le forme di cultura ed econonomia antica quanto moderna da svariati secoli in quanto corrispondono a dei beni che hanno visto la propria nascita con il concetto stesso di valuta, applicata ad oggetti concepiti per essere difficili da replicare se non dalle rispettive zecche dello stato. Oltre al compendio di monete nostrane che come abbiamo visto possono essere molto interessanti, è bene ricordare che tra quelle straniere si celano svariati esemplari molto interessanti.
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Chi ha queste monete straniere ha fatto una fortuna: ecco quali
Spiccano ovviamente le monete britanniche, le caratteristiche sterline (chiamate pound in patria), che soprattutto nelle varianti in oro hanno da sempre avuto un enorme ruolo in ambito economico ma anche collezionistico. Queste sono chiamate sovrane (sovereign) rappresentano un bene utilizzato anche come base di investimento per l’importante ammontare della presenza di oro puro al loro interno.
Coniate dal 15° secolo, al netto di varie “interruzioni” con la seconda metà del 20° secolo la Zecca reale britannica, ha iniziato a svilupparne in buona quantità. Tra quelle con una crescita maggiore spiccano ovviamente quelle con la Regina Elisabetta II, come le emissioni legate ad anniversari particolari, come il Giubileo dei 50 anni di regno, emissione del 2002 che oggi vale fino a 900 euro ma che sta già salendo di valore e potrebbe valere in pochi anni 3 volte tanto.
Attenzione anche alle monete da 1 centesimo di dollaro in particolare quelle più antiche, che sono rarissime in buone condizioni.
Ad esempio i 1916 S “Wheat Penny“, coniati in ottime quantità almeno fino al periodo della grande Depressione, non valgono molto se usurate ma se si possiede un esemplare in eccellente stato possono far guadagnare importi anche superiori agli 800 euro.
I penny con la testa di indiano possono invece far guadagnare fino a 1800 – 2000 euro se in eccellente stato, e risalgono alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento.