Come curare un morso di zecca: ecco cosa dice l’esperto

Le zecche si nutrono del sangue degli animali (compresi gli esseri umani) attraverso una puntura. Esse sono parassiti ectoparassiti, il che significa che vivono sulla superficie del corpo dell’ospite e si nutrono del suo sangue per completare il loro ciclo di vita. Ecco come curare un morso di zecca.

Cercano i loro ospiti attraverso l’olfatto, il calore e la presenza di anidride carbonica. Quando trovano un ospite, si arrampicano sulla sua pelle e cercano una zona calda e umida dove infilarsi, come le ascelle, l’inguine o il cuoio capelluto.

Una volta che hanno trovato il punto giusto, iniziano a succhiare il sangue attraverso un apparato boccale specializzato. Durante questo processo di alimentazione, le zecche possono trasmettere malattie attraverso la saliva, quindi è importante rimuoverle il prima possibile se si trovano attaccate alla pelle.

Come curare un morso di zecca

Per curare un morso di zecca, è importante agire tempestivamente e con cautela per evitare la diffusione di malattie trasmesse dalle zecche. Ecco alcuni consigli su come procedere:

  1. Rimuovere la zecca: Usa delle pinzette a punta fine o una zecchetta, afferra delicatamente la zecca alla base e tira fuori lentamente e costantemente, senza girare o piegare la zecca. Evita di schiacciare la zecca o di usare le dita, poiché potrebbe causare la liberazione di agenti patogeni nella ferita.
  2. Disinfettare la ferita: Dopo aver rimosso la zecca, disinfetta bene la zona con acqua e sapone e poi con una soluzione disinfettante come l’alcol etilico o una soluzione di iodio.
  3. Osservazione: Osserva la zona della puntura per le prossime due settimane. Se noti un’eruzione cutanea, una febbre o altri sintomi, consulta il medico.
  4. Prevenzione: Indossa abiti a maniche lunghe e pantaloni lunghi quando sei all’aperto, applica repellenti per zecche sulla pelle e controlla regolarmente il tuo corpo, specialmente dopo essere stati in aree ad alto rischio come boschi o prati.

In caso di dubbi o sintomi sospetti, è sempre meglio consultare un medico.

"
Barbara Petrano: