Pochi alimenti al mondo possono considerarsi così universali come il pane, una forma di denominazione generica che identifica uno dei principali prodotti farinacei, che risultano essere alla base dell’alimentazione di milioni di persone. Il pane riflette le abitudini culiarie in particolare dei paesi che compongono l’Europa, pur restando un alimento che tende a diventare inutilizzabile in pochi giorni se non ben conservato. Tra i rimedi più “logici” per conservare il pane il frigo può sembrare una scelta saggia, in quanto le basse temperature in linea di massima sono ideali per rallentare il processo di degradazione e consumabilità. Ma perchè non è meglio mettere il pane in frigo?
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Il frigo non va bene perchè anche se il concetto di cui sopra è sicuramente applicabile anche al pane, il frigorifero presenta delle condizioni di temprature di poco superiori allo zero. In queste condizioni i composti farinacei, costituiti essenzialmente da amidi causa la ricristallizzazione avviene molto più velocemente, ciò significa che il pane si indurisce più rapidamente rispetto alla temperatura ambiente.
In frigo in sostanza le molecole che compongono gli amidi tendono a cambiare dispiegamento quindi in poco tempo questo diventa duro.
E’ meglio conservare il pane a temperatura ambiente facendo ricorso alla tradizionale busta di carta, con il quale questo prodotto viene solitamente venduto, ancora meglio se la busta di carta è a sua volta contenuta in una di plastica.
Validi anche i vecchi rimedi come la tela o il cotone, ben richiusi di un mobile al riparo dall’aria, in condizioni adatte il pane può restare commestibile anche per diversi giorni.
Se invece siamo disposti a conservare una quantità di pane a lungo possiamo fare ricorso al freezer, in questo caso è sufficiente chiuderlo in un sacchettto ermetico per alimenti specificamente concepito e poi semplicemente scongelarlo.
