La bollitura, come ben sappiamo, è il procedimento di cottura più facile, che consta nel mettere gli alimenti, ad esempio come le verdure, in acqua calda o fredda in base alla natura della ricetta che si vuole concretizzare, conservata o condotta a una temperatura di circa 100°C.
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Con la ormai inimitabile pentola tradizionale siamo in grado di cuocere al massimo alla temperatura di bollore dell’acqua che è di 100°C circa.
Per diminuire i tempi di cottura possiamo all’opposto utilizzare la pentola a pressione, che consente di sopraggiungere temperature più elevate.
Attenzione a queste verdure: non vanno mai bollite!
Dal punto di vista nutrizionale, tale metodo di cottura non presume l’aggiunta di grassi per dare calore ai cibi, pertanto acconsente un ragguardevole risparmio calorico.
Però la bollitura depaupera parecchie verdure di vitamine e sali minerali, mentre la carne bollita può risultare dura e poco appetitosa. Difatti, oggi vedremo le verdure che non andrebbero bollite o perlomeno non in maniera troppo aggressiva.
Per esempio, gli spinaci, che sono tra le verdure più famose per i loro innumerevoli benefici e proprietà, ma non solo, questi contengono nitrati che, a seconda di dove vengono seminati, possono essere in raggruppamenti più o meno accresciuti.
Nell’istante in cui, dopo essere mantenuti da cotti, vengono bolliti troppo, le sostanze possono mutare in nitrosammine che sono molto cancerogene. Con questo non stiamo dicendo che bollire gli spinaci è pericoloso sempre, se lo si fa però è consigliabile impiegare padella e fuoco basso.
Il calore parecchio alto, infatti, è l’imputabile della composizione delle nitrosammine. Quindi, l’importante è non bollire troppo questa verdura. Nel nero che si forma sui cibi esageratamente bolliti ci sono acrilammide, perossidi e ammine eterocicliche che sono essenze tossiche e nel flusso degli anni possono tramutare e portare ad un effetto cancerogeno.
Questo discorso fatto per gli spinaci potrebbe essere fatto anche per il sedano. Questa è una verdura amata nelle diete per la sua leggerezza, per la capacità contrastare i grassi, soprattutto quelli cattivi, e lottare la ritenzione.
È bene prestare poi parecchia attenzione a mangiare tale verdura nel caso in cui si peni di malattie renali, poiché alcune sostanze contenute nel sedano, soprattutto se bollito, possono divenire irritanti per i reni. Il sedano troppo bollito può ulteriormente implicare un accrescimento della percettibilità della pelle ai raggi solari.
Ecco dunque spiegate perché la bollitura di alcune verdure può divenire un’arma a doppio taglio se fatta in maniera sbagliata.