Partita IVA: ecco quanto costa aprirne una in Italia

Elemento sempre maggiormente richiesto e “caldeggiato” dal contesto attuale, la partita IVA corrisponde in maniera generica ad un ampio compendio di cittadini, nello specifico tutti coloro che sviluppano una attività di qualsiasi tipo nell’ambito lavorativo , e che risultano quindi professionalmente indipendenti lavoratori autonomi (non dipendenti) che svolgono un’attività continuativa e professionale. Sintetizzando molto la partita IVA risulta essere una posizioone identificativa che serve allo stato per comprendere la posizione e le entrate, così da poter calcolare il numero di tasse e contributi sulla base periodica. Ma quanto costa la partita IVA?

Oggi la partita IVA risulta essere compatibile e “necessaria” ad un importante differenziazione di utenti, dagli artigiani, ai liberi professionisti, passando per chi si occupa di informazione, come i freelance ma anche gli influencer.

Anche per venire incontro a figure lavorative così differenziate, lo stato ed il governo ha deciso di modificare sensibilmente le varie tipologie di partita IVA.

Partita IVA: quanto costa? Ecco la risposta!

Il costo effettivo di una partita IVA nella sua “apertura”, è teoricamente pari a 0, in quanto in sostanza si procede attraverso una richiesta presso l’Agenzia delle Entrate, operazione che può esseree effettuata “in loco” ma anche recandosi presso uno degli uffici adibiti.

Tuttavia trattandosi di una tipologia di identificazione professionale, molti optano per l’utilizzo di un intermediario, che può essere un Caf, un commercialista ma anche un consulente del lavoro o una figura simile, che generalmente sono figure naturalmente abilitate alla gestione dei vari tipi di regime, da quello ordinario a quello forfettario, che oggi corrispondono alla due principali categorie di partita IVA.

Il regime ordinario è quello maggiormente impiegato per le medie imprese, non presentando “limiti” di reddito, presentando però una tassazione ed una gestione del calcolo dei contributi basato sui redditi stessi, quindi a scaglioni, mentre la sempre più diffusa forma nota come regime forfettario, spesso impiegata dai piccoli imprenditori ma anche dagl influencer presenta una tassazione agevolata al 5 % per i primi 5 anni dall’apertura (dopo passa a 15 %), anche se presenta un limite annuo di reddito, che però è stato aumentato da  65.000 euro a 85.000 euro proprio dall’attuale governo.

Infatti durante la richiesta va specificato il tipo di attività distinta, requisito fondamentale per ottenere il codice ATECO (sigla di attività economica), condizione che modifica sensibilmente i costi di apertura ed anche di gestione.

A seconda della figura, i costi di apertura richiesti dall’attuazione sono di alcune decine di euro fino a qualche centinaia, anche se questi costi possono essere ridotti facendo ricorso ai vari servizi online adibiti.

Appassionato di calcio, videogiochi, tecnologia e curiosità varie.

"
Vincenzo Galletta: Appassionato di calcio, videogiochi, tecnologia e curiosità varie.