Mangiare cibi germogliati fa bene? Ecco la risposta

Le primissime forme di supporto alimentare al mondo corrispondono a prodotti vegetali, in quanto molto prima della coltivazione controllata, i nostri antichissimi antenati hanno avuto a disposizione ciò che la natura aveva da offrire, in primis, bacche, semi e frutti. Oggi questi costituiscono ancora oggi una importantissima fetta del mercato alimentare di tipo industriale, e con un ritorno al “green”, spesso ci si rivolge anche ai cibi germogliati, che in svariate culture come quella asiatica mantengono un importante potere nutrizionale e culturale.

Ma mangiare i cibi germogliati fa bene?

La risposta non è semplice ed unica in quanto vanno valutati numerosi fattori.

Cibi germogliati: cosa succede se si mangiano?

Infatti non tutti gli alimenti germogliati sono adatti all’organismo, alcuni sono dotati di nutrienti in più, altri invece non conferiscono dei vantaggi o possono essere dannosi.

I cibi germogliati che “possono farlo” corrispondono a semi, cereali ed ortaggi specifici, se ad esempio quelli presenti sui tuberi come le patate non conferiscono qualcosa in più, anzi possono provocare indigestione e dolore intesetinali a causa della presenza della solanina, che è un sistema di protezione che “scatta” quando i tuberi sono esposti alla luce del sole.

Altri cibi invece, come la soia, hanno proprio nella germogliazione uno dei segreti del successo in tutto il mondo, in quanto buona parte dell’alimentazione asiatica in senso generale, parlando di vegetali si basa proprio sulla forma germogliata della soia.

Quasi tutti i legumi più conosciuti come i fagioli, lenticchie, ma anche piselli, la già menzionata soia, ma anche  i ceci se germogliati sono assolutamente commestibili, così come cereali come il grano, la segale e l’orzo.

Così come i semi di zucca, la senape, cipolla, aglio ma anche i broccoli se lasciati germogliare possono garantire un compendio di vitamine e sali minerali molto importante, in particolare vitamine del gruppo B e diverse tipologie di sali minerali, come lo zinco, magnanese, magnesio.

Molti sviluppano in modo “nativo” la germogliazione, semplicemente ponendo i semi / cereali in un vaso per poi innaffiarli e lasciarli germogliare dopo alcuni giorni (le migliori condizioni sono di buio totale o parziale nella prima fase, al quale segue una di maggiore luce), quindi si tratta di una forma di azione controllata.

Non tutti i cibi germogliati sono quindi adatti al consumo, in modo particolare è bene controllare sempre lo stato e la qualità dei cibi germogliati, in quanto questa può anche essere causata da condizioni non buone del cibo, che può essere andato a male.

Appassionato di calcio, videogiochi, tecnologia e curiosità varie.

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Vincenzo Galletta: Appassionato di calcio, videogiochi, tecnologia e curiosità varie.