L’idea della busta paga è una delle “principali” che vengono in mente durante la primissima adozione del concetto lavorativo, in quanto anche se corrisponde ad un documento che ha una funzione di “resoconto” informativo in merito alla condizione lavorativa di un impiegato privato, è anche una forma di simbolo legato al reddito, e quindi alla ricchezza del singolo cittadino. Ogni anno, qualsiasi legislatura sviluppa anche in modo progressivo, una forma diffusa di cambiamenti atti ad aumentare in maniera più o meno netta l’apporto mensile di specifiche forme lavorative, generalmente quelle considerate più urgenti o comunque maggiormente necessitanti. Ma è possibile ottenere fino a 20 mila euro in più in busta paga, in modo completamente lecito?
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E’ qualcosa che può diventare realtà, a patto di far parte di una categoria specifica, come hanno fatto notare alcuni analisti.
Ecco come fare.
Busta paga, chi può ottenere 20 mila euro come aumento
Alla fine di ogni anno solare ogni governo, vecchio o nuovo, attraverso la legge di bilancio comunica l’intenzionalità specifica di dedicare le risorse durante l’anno successivo, ma è solo uno dei vari step considerati fondamentali per lo stato, che sono vari, e disparati.
Da qualche anno le pensioni ed anche le buste paga in senso abbastanza generalizzato sono sensibilmente aumentate come rimedio principale contro l’inflazione, ma vi è anche la volontà o la necessità di potenziare alcune figure lavoratrici della pubblica ammministrazione dello Stato, che secondo dati ufficiali dello Stato, sono in diminuizione diverse figure specifiche nella PA, che quindi vanno rimpiazzate.
Di contro quelle che fanno parte dei dirigenti ministeriali, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici saranno portati ad un incremento importante in busta paga, a patto che queste specifiche figure professionali riescano a conseguire obiettivi specifici, all’interno di una strategia che porterà almeno nell’immediato a conferire in questo modo importi di aumento anche di oltre 20 mila euro annui, in busta paga.
Questo perchè in un contesto dominato dal precariato, anche quello della PA risulta essere non equilibrato, tra numerose figure a tempo determinato anche ottimamente qualificate.
Secondo diverse proiezioni gli aumenti che saranno conseguenza dei rinnovi contrattuali per le figure dirigenziali della PA permetteranno un aumento fino 16.000 euro annui 16 mila euro per i dirigenti di seconda fascia delle agenzie fiscali, superando anche i 20.000 per quelli di prima fascia.
Le stime parlano di aumenti comunque progressivi nel corso dell’anno e per gli anni successivi, per alcune migliaia di figure della PA.