Spese condominiali: attenzione, ecco quali non devi mai sostenere

Sempre più contesti urbani prevedono la condivisione dell’immobile di appartenenza, in quanto il concetto di condominio da molti anni è divenuto qualcosa di opportunamente regolarizzato e portato alla normalizzazione attraverso una serie di regole anche abbastanza complesse e stringeenti che hanno l’intento di dividere le spese e gli impegni. Una delle difficoltà sono proprio le spese condominiali che costituiscono anche una vera e propria fonte comune di dissidio tra i vari conquilini oltre che con il proprietario. Ma quali sono le spese condominiali che non bisogna sostenere?

Anche esistono tantissime regole molto precise, le casistiche in fatto di varietà non sono da meno, e rendono spesso futili i tentativi di mediazione tra le parti, ricordando che in Italia le spese di condominio sono tra le più alte in proporzione alla qualità della vita del continente europeo.

Quali sono le spese da non sostenere?

Spese condominali: quali non sono da considerare

spese condominiali

E’ il codice civile italiano a gestire e regolarizzare le responsabilità inerenti alle varie spese, generalmente suddivise per resposabilità tra quelle di tipo ordinario, generalmente a carico degli inquilini e quelle di natura straordinaria che invece devono essere pagate dal proprietario.

Inevitabilmente la definizione può presentare alcune criticità che possono portare le parti interessate a “scaricarsi” la responsabilità.

Nella manutenzione ordinaria figurano tutti i lavori inerenti alla pulizia degli spazi abitativi condivisi, l’illuminazione, nonchè la gestione dello stato degli ascensori e degli spazi verdi interni ed esterni, oltre alla eventuale riparazione e sostituzione degli infissi nonchè delle porte, spese che sono decise tra gli inquilini attraverso la tradizionale assemblea.

Quelle di natura straordinaria sono generalmente costituiscono le spese più radicali ed urgenti, sia delle facciate che del comparto ascensori, antenne, grondaie e quant’altro.

Esistono alcune casistiche che possono portare all’esenzione delle spese condominiali, ad esempio se le tabelle millesimali, ossia il calcolo delle spese “precise” non risultano coerenti per costo alla quantità.

Importante anche valutare il concetto di lavori “necessari” o di natura voluttuario ossia non inerente ad un bisogno pratico, quanto ad esempio ad una volontà di migliorare l’aspetto estetico di una determinata sezione. In questo caso l’inquilino può scegliere di non pagare le spese relative se non lo ritiene opportuno.

E’ bene ricordare che in caso di mancato pagamento delle spese condomiali, la legge punisce direttamente il proprietario, inoltre le spese di condominio non “scadono” se quelle non pagate risultano essere state “attive” durante la gestione di un altro proprietario, in quanto incide il fattore prescrizione che per questee spese dura 5 anni.

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