Hai il “centesimo sbagliato”? Ecco quanto potrebbe valere

Culturalmente la numismatica viene associata in modo quasi perentorio al concetto di collezione di valuta monetaria, del resto il termine greco – latino deriva dal termine nomisma (che indica la moneta), ed anche se la parola finale indica un settore di studi utilizzato per definire lo studio di tipo storico / scientifico delle valute, l’associazione con il collezionismo è nata praticamente subito. Quasi impulsivamente le monete infatti sono fonte di interesse comune fin da epoche antiche, oggi infatti quelle corrispondenti ad imperi passati sono un’eccellente testimonianza storica, ma anche un esemplare molto recente può permetterci di comprendere dinamiche disparate e diversificate: un esempio è il particolare caso del centesimo sbagliato, oggi ricercatissimo ma al tempo stesso molto raro.

Di quale esemplare si tratta?

Quanto può valere?

Conosci il centesimo sbagliato? Ecco quanto può valere

Fa parte dell’attuale monetazione comunitaria, l’euro, che nel 2002 ha iniziato concretamente a sostituire le precedenti valute, lira inclusa, in Italia delle principali 8 forme di moneta ne sono state concepite ed apprezzate culturalmente di meno, in quanto i tagli minori da 1 e 2 centesimi sono stati in poco tempo accantonati da quasi tutti i cittadini e pur essendo teoricamente ancora in corso di validità, da oramai quasi 10 anni anche la zecca d’Italia ha deciso di sospendere la produzione di questi pezzi, portando in pochi anni  alla politica dell’arrotondamento.

Curioso in un certo senso che proprio una delle monete più rare dell’euro risulti essere proprio stata concepita in Italia, nazione che ha visto la “rimozione” culturalmente parlando dei tagli più piccoli, di cui il centesimo sbagliato fa parte.

Viene così definito un esemplare di moneta da 2 centesimi di euro che per un errore di conio durante la produzione risulta avere uno dei lati recanti il valore da 1 centesimo di euro invece che da 2.

A volte è stata comprensibilmente considerata una moneta da 1 centesimo di euro con la Mole Antonelliana (raffigurazione che è naturalmente presente proprio sugli esemplari da 2 cents) ma di fatto le dimensioni sono proprio quelle di un pezzo da 2 centesimi di euro.

Non è chiaro l’origine di questo errore, ma la Zecca ha immediatamente interrotto la produzione una volta compreso l’errore e delle diverse migliaia di monete quasi tutte sono state distrutte, a parte una ristretta cerchia, che è “sopravvissuta” ed ancora oggi è molto ricercata.

Un centesimo sbagliato, definito proprio Mole Antonelliana, vale infatti migliaia di euro, molto dipende però dalla “domanda” ma anche e soprattutto dallo stato di conservazione dell’esemplare: un pezzo in buono stato vale almeno 2000 euro, ma uno in Fior di conio può superare i 6000 euro

Appassionato di calcio, videogiochi, tecnologia e curiosità varie.

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Vincenzo Galletta: Appassionato di calcio, videogiochi, tecnologia e curiosità varie.