Milano continua ad avere la supremazia in Italia per quanto riguarda il costo della vita e gli stipendi. Nel 2021, come rivelato da un sondaggio condotto dagli esperti dell’Istituto Tagliacarne, lo stipendio medio di un lavoratore dipendente è risultato pari a 30464 euro.
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Si tratta di una cifra pari a più del doppio della media nazionale e superiore addirittura di nove volte rispetto ai numeri medi di Rieti, l’ultima città in classifica per quanto riguarda gli stipendi dei lavoratori dipendenti in Italia.
Il fatto che Milano sia in cima alla lista delle città italiane per quanto riguarda i guadagni medi dei dipendenti, implica, per ovvi motivi, un costo più alto dei servizi.
È probabile che nel capoluogo lombardo il costo medio di alcune attività, pensiamo ad esempio alle palestre o ai centri estetici – e al riguardo il sito lasermilano.it ci aiuta a farci un’idea di quanto costi un trattamento di epilazione laser a Milano –, sia tendenzialmente più alto rispetto ad altre città, anche se ovviamente non si tratta di una regola assoluta.
Bisogna sempre ragionare tenendo presente aspetti come le quotazioni immobiliari, che incidono non poco sulle spese che deve affrontare chi apre un’attività sotto la Madonnina e, di riflesso, anche sui prezzi dei servizi e dei prodotti che le varie aziende propongono.
Un altro dato interessante sul quale soffermarsi quando si parla dei redditi dei lavoratori dipendenti nel capoluogo lombardo riguarda il fatto che, la suddetta tipologia di entrata, a Milano costituisce oltre il 90% di quanto rimane in tasca alle famiglie e alle singole persone al netto di tasse e oneri economici da sostenere per la sussistenza quotidiana.
Si tratta di una percentuale decisamente più alta rispetto a quella media nazionale che, invece, supera di poco il 63%.
Ciò vuol dire che, per il dipendente milanese medio, il reddito da lavoro ha un peso specifico decisamente più consistente rispetto ad altre entrate economiche.
La situazione in questione si riflette anche nelle scelte delle aziende. Sono tantissime le grandi realtà che investono nel capoluogo lombardo, dimostrandosi pronte anche ad affrontare le quotazioni immobiliari alte che, come già detto, caratterizzano la città.
Per avere un parametro utile a capire quanto Milano sia al centro dell’interesse delle multinazionali che aprono sedi nel mondo, basta rammentare il fatto che, dopo la Brexit, diverse aziende che avevano sede a Londra hanno scelto di aprire distaccamenti a Milano, con conseguente aumento della ricerca di soluzioni abitative per i dipendenti e per i partner internazionali che si recano in città per viaggi di lavoro.
Il costo della vita sotto la Madonnina
A stipendio alto corrisponde un costo della vita che non ha paragoni in Italia. Secondo le stime del Codacons, quello che si deve sostenere a Milano è di 835,65 euro. Questa è la cifra media che viene spesa mensilmente per gli acquisti di generi alimentari e per i servizi, dalla tassa sui rifiuti ai costi per gli specialisti medici privati.
Il calcolo in questione, che si basa su dati risalenti alla fine dello scorso anno, non tiene in considerazione voci di spesa come le utenze luce e gas. A proposito di queste ultime, è bene sottolineare che, come evidenziato dall’Unione Consumatori, il rincaro è stato superiore al 74% (e non si parla dell’aumento più consistente in Italia).
La situazione nelle altre città
Abbiamo fatto un cenno a Rieti che, come poco fa specificato, è l’ultima città in classifica a livello nazionale per quanto riguarda gli stipendi annuali dei dipendenti. Come vanno le cose nelle altre città? Se si guarda alla posizione immediatamente sotto a quella di Milano, è possibile trovare – si parla sempre dei dati del 2021 – Bolzano, con uno stipendio annuale medio del lavoratore dipendente pari a 18942 euro.
A Parma, invece, il lavoratore dipendente medio nel 2021 ha guadagnato 18175 euro. Quarto posto per Roma, dove, nel 2021, la busta paga annuale media è risultata pari a 17774 euro.