Nei termini comuni generali la “salsa” indica quasi sempre una preparazione di natura semi liquida o pastosa che viene prodotta attraverso una preparazione che spesso prevede la cottura di più ingredenti, ma nel contesto italiano spesso il termine identifica la cosiddetta “salsa di pomodoro”, che può essere ad esempio la preparazione conosciuta come passata o pelata, ossia la forma “raffinata” del sugo di pomodoro senza il contenuto di semi e “buccia” mentre la pelata è generalmente une preparazione più “rustica”, adatta ad altre ricette. Fino al secolo scorso, almeno fino alla completa forma di industrializzazione del contesto alimentare diffuso, anche la salsa di pomodoro era concepita come realizzata in modo parziale o totalmente artigianale, oggi è ritornato in voga il concetto di cibi sostenibili e soprattutto “naturali”. Sono diverse le forme di simbolo che sono più o meno eloquenti sulle varie marche di salsa.
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In alcuni casi simboli particolari hanno effettivamente indicato una forma di “problemi” inerenti alla produzione.
A cosa bisogna fare attenzione?
Marca di salsa: attenzione a questo simbolo: ecco cosa significa
Proprio in questi ultimi anni le diverse forme di agenzie statali di controllo, di tipo nazionale ma anche sovranazionale hanno effettivamente aumentato le regolamentazioni in merito alle materie prime, in questo caso i pomodori, per prodotti che fanno ricorso a forme di prodotti alimentari di natura diffusa.
La salsa di pomodoro richiede ovviamente pomodori, che in molti casi sono coltivati in quantità importanti in nazioni extra europee, ove però è difficile orientativamente valutare la loro provenienza ed anche la logistica con tutti gli elementi del caso.
Obbligatoriamente però le aziende produttrici di salsa di pomodoro sono tenute a porre in modo preciso ogni dettaglio, dalla raccolta dell’ortaggio fino all’arrivo sugli scaffali dei supermercati, ecco perchè alcune marche, pur se molto famose, sono finite nell'”occhio del ciclone” per non aver rispettato le giuste forme di etichettatura.
Se ad esempio è presenta un simbolo in cui viene evidenziato che il produttore che si trova in Italia, non indica per forza che il pomodoro sia coltivato nel nostro paese, ma in molti casi si tratta di una “scappatoia” logica, in quanto molte aziende nostrane per ridurre i costi, coltivano i pomodori in nazioni lontane.
Ciò che è importante è l’etichetta di colore verde chiaro che evidenzia una quantità di stelle che compongono una figura stilizzatta di una foglia, con accanto la dicitura IT-BIO che indica l’agricoltura Ue, dettaglio che indica una provenienza europea o comunque una quantità di controlli gestiti dall’UE.
La discrepanza legale può svilupparsi quando una marca scrive di “pomodori italiani” senza poi poterlo certificare con l’etichetta.