Siamo quasi abituati al concetto di monetazione comunitaria, che ha visto l’euro prendere il posto della quasi totalità delle emissioni un tempo diversificate ed utilizzate in gran parte delle nazioni europee, ma quando siamo portati ad addentrarci in nazioni che non fanno uso dell’euro, inevitabilmente ritorna il concetto di tasso di cambio ma anche più semplicemente, quello che vede interfacciarsi ad una realtà di monete straniere, in alcuni casi anche molto valevoli dal punto di vista economico.
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Ogni nazione infatti imprime la propria influenza economica, sociale ed anche “stilistica” nelle monete. L’euro ci ha infatti abituato ad una forma di “stabilità” che non rende necessario cambiare le monete e banconote.
Ma esistono nazioni, anche europee come la Svizzera che fanno “cosa a se”, e sono famose per essere formalmente indipendenti anche dal punto di vista del valore. La confederazione svizzera fa ricorso a varie forme e tagli del franco svizzero, valuta che nelle ultime decadi è stata modernizzata ma che porta ad una forma di riconoscibilità estetica inconfondibile, e molte delle vecchie monete sono ancora riscontrabili.
Tagli come il mezzo franco, in particolare nelle varie forme adottate dalla metà del 19° secolo fino alla prima metà di quello successivo sono molto interessanti, e possono valere da 20 fino a 350 euro. Un esemplare antico come quello in foto vale fino a 800 euro se in stato eccellente.
Anche i centesimi statunitensi sono potenzialmente molto interessanti, ad esempio quelli con Abramo Lincoln come una rarissima moneta da 1 Centesimo di Dollaro 1914-D, quasi impossibile da trovare può effettivamente portare ad un reale arricchimento.
Concepita agli inizi della prima guerra mondiale in Europa, con l’intervento degli States ancora “indiretto” (entreranno in guerra attivamente nel 1917), questa moneta vale migliaia di euro se in condizioni buone, una in perfetto stato di conservazione può portare al guadagno fino a 130 mila euro.