La frittura fa male? Quanto fritto si può mangiare? Sono queste le domande più ricorrenti che si pongono le persone perchè la paura di ammalarsi a causa della frittura è tanta. In questo articolo cercheremo di rispondere riportando quanto è stato scoperto da uno studio specifico.
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La frittura fa male?
Uno studio ha dimostrato che una frittura eseguita secondo le regole è il metodo migliore per preservare le caratteristiche dei cibi e aiuta il fegato, favorendolo a lavorare in modo più veloce. Il fritto non va quindi abolito assolutamente dalla nostra alimentazione, ma è fondamentale puntare su un’alta qualità del cibo, oltre al giusto mix del pasto, questo perchè contrariamente a quanto si pensa comunemente, il fritto se è ben cotto si digerisce meglio rispetto ad altre tipologie di cottura, in quanto il cibo tende a seccarsi e può essere attaccato dai succhi digestivi.
Il fritto ha proprietà nutrizionali molto più vicine al cibo crudo rispetto ad altre cotture. Infatti se la temperatura dell’olio durante la frittura resta costante si va ad evitare l’ammollo dello stesso olio che serve a creare una barriera contro la penetrazione dei grassi preservando nello stesso tempo i nutrienti del cibo.
Quanto fritto si può mangiare?
Un’unità di misura per sapere quanto fritto si può mangiare non esiste, ma esiste il buonsenso. E’ normale che se si consumano cibi fritti in grande quantità e spesso, farà sicuramente molto male alla nostra salute, infatti si aumenterebbero i valori del colesterolo ed avere anche gravi problemi allo stomaco, oltre al concreto rischio di ingrassare, soprattutto se la frittura viene consumata di sera e senza seguire un regime alimentare corretto. Quindi la conclusione è che il fritto non va demonizzato, ma mangiarlo in modo equilibrato è la scelta migliore per il nostro benessere, basta solo essere responsabili, ma questo vale anche per tantissimi altri alimenti.