La storia del francobollo, essendo molto più “recente” rispetto ad altre tipologie di beni valutari, è chiaramente classificabile in un particolare contesto storico, in quanto la data di concetto della prima emission di francobollo risale alla metà dell’Ottocento, invenzione di un funzionario britannico al servizio di sua maestà. Il francobollo ha rappresentato una vera forma di rivoluzione in quanto a lungo la corrispondenza è stata rallentata dal concetto di tassa sul trasporto, generalmente pagata dal destinatario , mentre l’impiego di questi piccoli pezzi di carta adesiva dal valore differente hanno dato vita all’affrancatura, generando anche una delle forme di oggetti più collezionati.
Ti potrebbe interessare:
Questo vecchio francobollo vale circa 3.000 euro: ecco di quale si tratta FOTO
Il primo francobollo è stato il Penny Black, concepito da Sir Rowland Hill, nel 1840, dopo alcuni anni di raffinazione sia nel concetto di francobollo ma anche per sviluppare un’adeguata macchina capace di produrli.
Penny Black perchè aveva il valore nominale di un penny ed era originariamente concepito su una semplice colorazione in bianco e nero. Ritrae la regina Vittoria (l’incisione è stata opera di Henry Cole, incisore e disegnatore britannico), ed essendo il progenitore di tutti i francobolli creati da li a poco, manca di alcune trovate pratiche come la dentellatura, uno dei tratti distintivi ma era già disposto di adesivo.
Manca inoltre la tradizionale definizione della nazione di appartenenza che è tutt’ora molto comune.
Il Penny Black è stato attivo e diffuso per una quindicina d’anni ma la validità dei singoli esemplari aveva una durata inferiore ad un anno, per questo pur non essendo tra i più rari al mondo, trovarne uno in ottimo stato è assolutamente complicato.
Un esemplare ben conservato e non utilizzatto può infatti valere migliaia di euro, anche fino a 3000 per un singolo esemplare tenuto alla perfezione e con la gommatura ancora integra.