Le piante grasse sono per definizione quelle che riescono a contenere acqua in quantità, senza un’eccessiva dispersione. Queste piante sono presenti in tantissime case e appartamenti, perchè sono facili da coltivare e non hanno bisogno di moltissime cure come invece accade con le piante di fiori, ma anche esse hanno comunque bisogno di una certa cura e l’innaffiatura è una di queste e bisogna prestare molta attenzione nel farlo. E’ questo che spiegheremo nel prosieguo dell’articolo.
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Attenzione ad innaffiare le piante grasse: ecco cosa può accadere
Come già accennato, anche questo tipo di piante hanno bisogno di alcune cure e soprattutto di una corretta innaffiatura, che deve essere effettuata con una certa regolarità anche se con meno frequenza rispetto a quelle di fiori. La grandezza del vaso determina in modo importante il periodo in cui è necessario provvedere a fornire a queste piante l’acqua di cui hanno bisogno per sopravvivere nel migliore dei modi.
Generalmente vanno innaffiate ogni 20 o 25 giorni, ma questa frequenza va aumentata nel periodo estivo nelle giornate troppo calde e bisogna riporre la massima attenzione nel bagnare solo il terreno e non il fusto e le foglie, che in questo caso rischiano di seccarsi. Una delle tecniche più usate per l’innaffiatura è quella dell’immersione, che consiste nel immergere la pianta in una bacinella proprio fino al terreno per alcune ore, così da renderlo bagnato in maniera uniforme. Se invece si sceglie di innaffiarla manualmente è consigliabile usare uno spruzzino così da non danneggiare le foglie o il fusto in caso di qualche spruzzo.
Questo accade perchè per composizione fisica, le piante grasse sono particolarmente strutturate per conservare acqua ma non sono altrettanto brave a sbarazzarsi delle quantità troppo eccessive e troppa acqua per queste piante grasse vorrebbe significare una sicura morte a causa del marcire delle radici.