Pensione Maggio 2023: la novità odierna lascia senza parole

L’argomentto del welfare e più nello specifico, delle pensioni, corrisponde a qualcosa da sempre concepito come spinoso sia per motivazioni decisamente complesse, che da oltre mezzo secolo coinvolge in modo piuttosto diffuso il nostro paese e che si riflettono anche singolarmente sulle decisioni dei vari governi che si susseguono, come risulta evidente anche nella forma di pensione attiva in questo mese di maggio 2023.

L’Italia è infatti una nazione che da sempre soffre di una enorme, quasi forzata difficoltà nel far quadrare i conti dal punto di vista anagrafico / lavorativo, in quanto il Bel Paese ha un’età media sempre più alta, e questo aggrava una situazione già piuttosto impari sotto molti punti di vista, che ovviamente rende difficile sia uscire in modo non penalizzante dal mondo del lavoro, ma costringe anche alle nuove generazioni ad adattarsi con più difficoltà.

Quali sono per questo motivo, le novità inerenti al mese di maggio 2023?

Quali sono le novità relative al mese di maggio 2023?

E’ ovviamente attivo il concetto di rivalutazione della pensione, un meccanismo conosciuto e diversificato che porta lo stato ad “aggiustare” tendenzialmente verso l’alto gli assegni pensionistici in modo generalmente diffuso.

Generalmente questo viene deciso perchè in condizioni specifiche, l’interesse primario è quello di mantenere vivo il concetto dei consumi, quindi con livelli di inflazione alti (che è un fattore conosciuto, ma è solo uno dei vari che può portare allo sviluppo del concetto di rivalutazione) uno dei metodi più comuni e dall’effetto immediato risulta essere quello di aumentare sensibilmente gli importi in pensione.

Quasi sempre, come in questo caso gli interventi sono mirati a garantire un livello minimo di consumi.

Molti dei cambiamenti sono ufficializzati attraverso la legge di Bilancio che viene ufficializzata ogni fine anno, per quello successivo, ma non tutte le variazioni hanno effetto immediato.

Le pensioni di maggio 2023 sono un esempio: dopo aver evidenziato una azione di continuità dal governo Draghi che ha portato ad un taglio del cuneo fiscale per le buste paga, è previsto un altro aumento sulle pensioni minime, già rivalutate dall’inizio dell’anno con un aumento, del 1,5 %.

Queste passano da 563,74 a 572,20 in totale, mentre chi ha già compiuto 75 anni ed ha diritto alla pensione minima, da maggio 2023 otterrà un aumento di  36,08 euro, che porterà l’assegno a 599,82 euro. Il tutto ha una valenza di progetto fino al 2024: proprio in questo specifico anno i livelli di rivalutazione delle pensioni minime risulta essere stata già ufficializzata al 2,7 % di aumento.

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