Monete dell’euro ritirate: pazzesco, ecco quali

L’impatto avuto dall’euro è stato a dir poco importante per l’intero ambito generale, sia quello spiccatamente rivolto alle abitudini ma anche di livello pratico: in particolare le monete comunitarie hanno necessitato di diversi anni per essere globalmente considerate parte della quotidianità, alcune monete dell’euro sono e restano decisamente indigeste.

La Banca Centrale Europea gode di un potere importante ma non assoluto, ad esempio nella scelta dell’aspetto delle emissioni, ma anche nella loro diffusione, che però sono fattori che restano nelle mani delle singole nazioni.

Non è un caso quindi che in realtà come quella italiana alcune monete dell’euro siano state concepite come non utili quando non addirittura fastidiose, fino ad essere non più utilizzate, e secondo vari rumors, potrebbero essere anche ritirate dalla produzione.

Quali monete dell’euro spariranno?

Si tratta prevedibilmente delle monete da 1 e 2 centesimi di euro, ritenute da praticamente tutta la cittadinanza come troppo piccole, eccessivamente scomode e soprattutto dal valore eccessivamente esiguo per essere considerate degne di attenzione.

Come tutte le altre emissioni anche i tagli minori dei centesimi di euro sono realizzati con una “faccia” diversa a seconda delle nazioni: in Italia il lato personalizzato evidenzia la figura del Castel del Monte per l’emissione da 1 centesimo, mentre la Mola Antonelliana è stato scelto per il modello da 2 cent.

Troppo piccole, come detto, al punto che in Italia, così come in Finlandia si è deciso quasi subito di accantonarle in modo dapprima unilaterale, ossia da parte dei cittadini e più nello specifico degli esercenti che quasi da subito hanno preferito arrotondare e di non accettare queste mini monete.

Dopo alcuni anni dall’emissioni del 2002 infatti anche le rispettive zecche hanno deciso di accantonarle ufficialmente, ossia di non produrle più in senso effettivo, decisione che in prossimità dei prossimi anni potrebbe essere radicalizzata in tutti i paesi membri dell’Unione Europea.

Nel corso degli anni infatti le monete da 1 e 2 centesimi di euro sono state utilizzate sempre di meno, in quanto quasi ogni nazione anche inizialmente meno “restia” al loro utilizo ha compreso la praticità di adottare il cosiddetto arrotondamento per eccesso o difetto.

Si tratta di una decisione che per molti non sarà così percepibile ma per le singole nazioni potrebbe portare ad un sensibile risparmio in termini di costi produttivi: anche se si tratta delle monete più piccole e meno diffuse, il loro sviluppo ha comunque un valore ed un impegno, il che potrebbe portare nei prossimi mesi la decisione di sospendere la produzione generale delle monete minori del compendio comunitario.

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