L’apparato che riguarda le imposte ed in generale qualsiasi forma di contesto buroocratico sembra essere fatto apposta per essere “poco appetibile” dal punto di vista della fruizione effettiva da parte dei cittadini, anche se elementi come il Modello 730 risultano essere fondamentali per il corretto apparato e calcolo delle imposte legate al mondo del lavoro, nello specifico ha una grande utilità perchè permette di effettuare una corretta dichiarazione dei redditi e quindi di regolarizzare e comprendere quanto bisogna conferire allo stato. Si tratta di qualcosa che seppur modificato, è ancora abbastanza arzigolato per l’utente medio ecco perchè il 730 precompilato è una soluzione sempre più utilizzata anche se bisogna stare attenti a non compiere qualche errore.
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Un 730 con errore infatti molto probabilmente non potrebbe essere accettato, e di conseguenza potrebbe portare alla neceessità di problemi o di un ulteriore accertamento.
Cosa fare quindi in caso di errore, fattore non così raro, relativo ad un 730 compilato?
Errore su 730 precompilato: ecco cosa succede
Il 730 compliato costituisce una forma “guidata”, parzialmente configurata per il singolo cittadino di questo modulo, che presenta quindi una condizione favorevole.
Per averne accesso è sufficiente recarsi presso il portale dell’Agenzia delle Entrate, effettuare l’accesso con il consueto SPID, Carta nazionale dei servizi (CNS) oppure CIE così da ottenere l’ISEE precompilato aggiornato alle voci ed alle novità del 2023.
Questo perchè a cadenza regolare, ogni anno presenta alcune modifiche adattive di questa forma di documento.
Se ci accorgiamo di aver effettuato qualche errore, come risulta dal portale dell’Ageenzia delle Entrate è possibile effettuare una nuova dichiarazione entro il 17 maggio mentre l’annullamento è possibile una sola volta fino al 20 giugno, anche se la scadenza è del 22 giugno se ci si rivolge ad un Caf / Patronato abilitato al servizio.
Dopo questa data risulta possibile correggere un errore sul 730 precompilato.
Si tratta di una dinamica non così rischiosa se l’utente se ne accorge per tempo e che spesso riguarda voci specifiche, che vanno quindi attenzionate con grande cura prima di procedere con l’invio del modello:
Uno su tutti i nuovi crediti di imposta che sono diversi rispetto a quelli del 2022, ma anche le varie modifiche legate alle detrazioni relative ai figli a carico di età inferiore ai 21 anni, così come le spese inerenti al contesto medico che dal 2023 non sono più necessarie (anche se questo risulta abbastanza evidente anche dal nuovo modello).
In caso di dubbi è sempre bene rivolgersi ad un personale più smaliziato, come un addetto di un Caf / Patronato.