Fino a 12 mila euro se trovi queste vecchie Lire: ecco quali

Le lire costituiscono qualcosa di molto “italiano”, essendo state la valuta attiva nel nostro paese fino a relativamente poco tempo fa. Dal 2002 le vecchie lire sono state sostituite dall’euro, la valuta che inevitabilmente ha modificato molto il concetto di denaro e quindi ha avuto un enorme impatto sull’idea abitudinaria che abbiamo dei soldi. Oggi infatti le lire sono comunque molto ambite nell’ambito collezionistico anche se sono ovviamente considerabili fuori corso.

Alcuni esemplari di lira sono oggi come allora molto rari e ricercati ed in modo specifico questo concetto si può applicare tranquillamente a monete utilizzate anche per vari decenni.

Quali esemplari possonoo far guadagnare fino a 12 mila euro?

Le vecchie lire che valgono 12 mila euro: quali sono?

Sono indiscutibilmente vari, anche restringendo il campo di ricerca alle emissioni sviluppate a partire dalla fine della 2° guerra mondiale in poi. Un esempio sono le monete da 10 lire coniate dal 1946 al 1950, che sono sicuramente le più rare della storia recente italiana, che possono valere centinaia di euro, se non addirittura fino a 4500 euro se si è in possesso di un pezzo del 1947, anno in cui meno di mezzo milione di esemplari sono stati rilasciati dalla zecca di Roma.

La valutazione in questione è ottenibile esclusivamente in caso di un esemplare perfettamente conservato.

Tuttavia le lire repubblicane più rare restano le 500 lire d’argento Caravelle, nello specifico un esmeplare particolare divenuto una sorta di “feticcio” per tutti i collezionisti o semplici appassionati.

Tra le monete più interessanti infatti spiccano quelle del 1957, che sono molto rare perchè coniate solo in quantità molto risicate, circa un migliaio e sono facilmente riconoscibili dalla presenza di quello che sembra un errore di conio: queste emissioni sono infatti passate alla storia per la presenza di un dettaglio piuttosto comune e riscontrabile quasi immeidatamente: le bandiere sulle 3 caravelle sono infatti disposte a sinistra invece che a destra, dando così l’impressione di una navigazione controvento.

Ad accorgersi del dettaglio fu ai tempi un ammiraglio della Marina, che segnalò il tutto agli impiegati della zecca, che modificarono il bozzetto iniziale “spostando” poi le bandiere a destra nella configurazione estetica finale.

1004 esemplari di prova erano stati però già prodotti, e questi sono divenuti in pochi anni molto ambiti e ricercati, acquisendo la nomenclatura di caravelle sbagliate o “controvento” anche se dal punto di vista marinaresco queste imbarcazioni potevano comunque viaggiare controvento (di bolina, come si dice).

Il valore di uno di questi esemplari è molto elevato, corrisponde a diverse migliaia di euro se in ottimo stato, fino a 12 mila euro che è la cifra massima ottenibile presso un’asta.

Appassionato di calcio, videogiochi, tecnologia e curiosità varie.

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Vincenzo Galletta: Appassionato di calcio, videogiochi, tecnologia e curiosità varie.