Attenzione a questa banconota da 20 euro: se c’è questo simbolo non devi…

L’euro ha avuto una graduale forma di affermazione che è passata anche, per forza di cose, attraverso un conclamato scetticismo iniziale, dovuto anche ad una naturale applicazione di metodologie che hanno favorito l’assimilazione in quella che viene definita la valuta unica europea, oramai utilizzata da circa una trentina di nazioni. Anche se si tratta di una valuta recente, risulta essere già molto interessante dal punto di vista storico, adottata in Italia così come negli altri paesi fondatori dell’UE dal 2002 dal punto di vista fisico, mentre da quello contabile alcuni anni addietro, nelle varie forme di banconota oltre che nelle monete l’euro è divenuto parte della nostra normalità, specie nelle tradizionali forme di “taglio” come quelle più comuni, ad esempio da 5, 10, 20 e 50 euro.

Spesso sono proprio le banconote maggiormente comuni ad essere le più interessanti in senso effettivo, in particolare se un esemplare da 20 euro risulta essere unico sotto alcuni punti di vista.

20 euro “particolari”: se trovi questo esemplare guadagni un mucchio di soldi

20 euro

Anche se l’euro esiste fisicamente da poco più di 20 anni, i collezionisti hanno rapidamente iniziato a fare ricorso a vari metodi già impiegati per altre forme di carta moneta, ad esempio facendo particolare attenzione ad alcuni numeri di serie, il principale strumento utilizzato da secoli per conferire una unicità uffiiciale ad un esemplare di carta moneta.

L’euro non fa eccezione: ogni banconota infatti presenta un seriale unico, fattore che se risulta essere “particolare”, aumenta anche quello collezionistico, ad esempio quelli numerati come “consecutivi”, come ad esempio S1234567 oppure quelli con poche varianti di cifre, corrispondenti a 2 o 3 sono comunque molto più rari di altri e possono valere fino a 10 volte il valore nominale, anche se molto dipende dalla richiesta.

Nel corso degli ultimi anni molti appassionati hanno scoperto le banconote “Campione”, definite ufficialmente con il termine Specimen, ossia una terminologia utilizzate per definrie gli esemplari concepiti nel 2002 in una ristretta tiratura, utilizzata con funzioni interne alla Banca Centrale Europea, e per i suoi esponenti.

Questi esemplari pur essendo stati realizzati con la normale filigrana, presentano una vistosa scritta Specimen su tutti e 2 i lati, e sono state spesso impiegate come dono nei confronti del presidente della BCE ma anche per altri esponent interni oppure diplomatici.

Il valore di un esemplare Specimen è molto più alto di quello nominale: un “pezzo” di questo tipo è particolarmente raro, e nel caso di una banconota dal valore di 20 euro con queste scritte in condizioni particolarmente buone, il valore può essere corrispondente da 750 fino a 1500 euro.

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