In Italia come all’estero la tradizione di utilizzare ma anche collezionare francobolli non è mai veramente scemata, anzi numeri alla mano le collezioni filateliche hanno visto una nuova diffusione con l’affermazione del world wide web, la rete come viene compresa ed utilizzata oggi viene considerata molto utile da parte degli appassionati di francobolli sia per scambiarsi informazioni ma anche per scoprire nuovi esemplari. E’ infatti difficile quantificare numericamente tutti i francobolli che sono stampati e diffusi tutti gli anni, in quanto la tradizione per quanto riguarda il nostro paese arriva da lontano, un esempio di francobollo interessante, che almeno in teoria può essere ritrovato in qualche mobile o cantina è il seguente, datato 1987.
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Quanto può valere?
Ecco il parere dell’esperto.
Trova questo francobollo del 1987, ecco quanto vale
In Italia i francobolli hanno iniziato a diffondersi da prima dell’Unità d’Italia, in quanto i vari regni e ducati presenti da prima del 1861 avevano compreso immediatamente i vantaggi dell’utilizzo dei francobolli, che tradizionalmente sono delle “tasse pagate in anticipo” sulla corrispondenza.
L’ideazione del francobollo risale al 1840, nello stesso periodo sono state messe a punto anche le prime macchine disposte alla stampa attraverso dei fogli, ed è nato anche il concetto di affrancatura, che determina l’importo necessario per raggiungere il costo in termini economici del trasporto della posta.
Molto spesso i francobolli presentano delle raffigurazioni molto riconoscibili del paese di provenienza, e molti esemplari oggi come in passato hanno “volti” famosi, in quanto una delle superfici, quella esterna, può essere utilizzata per disegni anche di tipo commemorativo.
Esempio diverso è il seguente francobollo che è stato emesso nei primi giorni del 1987, e che raffigura una figura simbolica dell’Italia, ossia la versione Turrita, costituita da una forma femminile coronata da una corona costituita in torri. Si tratta di un esempio di simbologia molto antica, che spesso è stata impiegata anche per le statue e per altri ambiti, ad esempio le monete (l’Italia Turrita è stata raffigurata anche sulle monete da 50 e 100 lire degli anni 90, così come sulle 1000 lire in formato moneta.
Questo esemplare presenta proprio un ritratto di profilo dell’Italia Turrita, con a fianco il valore nominale riportato in lettere ma anche in numeri, da ben 20 mila lire: la rarità maggiore rispetto alla media è dovuta anche alla funzione di questo francobollo, utilizzato e concepito per pacchi particolarmente voluminosi, dato il valore.
Un esemplare in eccellente stato può valere dai 40 fino ai 100 euro, anche se il valore può aumentare in futuro.