Se trovi questo antico gettone telefonico sei ricco: ecco quale

Il gettone telefonico ha fatto parte della vita di milioni di persone, sia in Italia così come nel resto dell’Europa ed in gran parte del mondo, sfruttato per una funzione oggi praticamente scontata, condizione possibile dagli smartphones, ossia la tradizionale telefonata. Questo oggetto era concepito per sostituire le monete negli altrettanto “vintage” telefoni pubblici a gettoni, dislocati a lungo negli uffici, nei locali, così come nelle cabine telefoniche, entrambi oggetti oramai spariti nel 21° secolo, ed appannaggio di nostalgici ed appassionati. Un gettone telefonico “antico” vale sensibilmentee di più di esemplari recenti, trattandosi di qualcosa di raro.

Se i più giovani difficilmente hanno avuto la possibilità di utilizzarli, i gettoni oggi sono nuovamente in voga come oggetto da collezione, ma anche dal punto di vista storico.

Scambiati anche nei decenni passati, al giorno d’oggi sono anche stati rivalutati in ambito collezionistico, ecco un esempio.

Gettone telefonico antico: ecco il valore attuale, assurdo!

gettone telefonico antico

La storia del gettone telefonico italiano segue quasi naturalmente e parallelamente quella del telefono tradizionale, inteso come strumento sufficientemente evoluto da essere impiegato e regolamentato dallo stato: l’invenzione messa a punto nella seconda metà del 19° secolo, è divenuta realtà in relativamente pochi decenni e già dagli anni 20 dello scorso secolo sono state concepite le diverse forme di società con tanto di stabilimenti produttivi per la concezione di questi oggetti.

Lo “scopo” del gettone è chiaro, ossia quello di sostituire le monete così da ridurre i furti, essendo di fatto stati utilizzati come il “contante” per poter avere a disposizione una definita quantità di tempo di telefonata, determinata dallo “scatto”.

Il primo gettone risale al 1927, concepito dalla Stipel, azienda statale fondata pochi anni prima, anche se questi primissimi esemplari erano stati concepiti in funzione “dimostrativa” durante la Fiera Campionaria di Milano tenutasi proprio nel 1927. I visitatori potevano così sperimentare, quasi un secolo fa, quelle che all’epoca erano tecnologie avveniristiche e che avrebbero di li a poco condizionato il concetto di comunicazione a distanza.

Stipel ha prodotto anche altri gettoni, anche dopo il secondo dopoguerra, ma sono proprio questi primissimi esemplari oggi ad essere molto rari e ricercati, anche per una questione puramente storica: si tratta di esemplari molto rari, che comunque ai tempi sono stati concepiti in varie forme di leghe di metallo, sono proprio queste a determinare la rarità.

Quelli in alpacca e bronzo possono valere senza troppi problemi da circa 40 fino a 95 euro, a seconda delle condizioni di conservazione, mentre un esemplare in zinco, decisamente più raro, può far guadagnare anche fino a 200 euro, poco più di 100 per un esemplare ottimamente conservato.

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