Cappellino al contrario: quando e perché è nata questa moda

Molto spesso si danno per assodate alcune situazioni, caratteristiche e mode, senza chiedersi le origini e i cambiamenti sociali che hanno portato all’ottenimento di quel determinato risultato. Tuttavia, è sempre bene fare attenzione ai dettagli e a ciò che si sta guardando, stimolando la propria curiosità per poi soddisfarla progressivamente, scoprendo aneddoti, storie e le ragioni dietro le varie trasformazioni. Ad esempio, al cinema e in televisione, e successivamente nella vita di tutti i giorni, si è diffusa ampiamente la moda che consiste nell’indossare il cappellino con la visiera rivolta all’indietro, invece che davanti, come di consueto. Si tratta di un’azione assorbita dalle nuove generazioni, tramandate però da un culto nato in precedenza, e tramite dei meccanismi ben precisi.

Come per ogni nuova moda, anche per quella del cappellino indossato al contrario potrebbe venire da pensare che sia stata dettata dall’esigenza di distinguersi dagli altri – cosa che da diversi anni, come dimostrano i cappelli con visiera personalizzati del sito fullgadgets.com, è possibile fare nella sostanza oltre che nella forma – ma in verità in questo caso la questione è ben diversa. A tal proposito, è bene esplorare le origini di questa moda, quando e perché è nata.

Dall’Italia al resto del mondo: l’evoluzione della moda del cappellino al contrario

Andando a ritroso, e non a caso, dato che si sta parlando del cappellino al contrario, è possibile osservare il momento esatto in cui c’è stata la diffusione di questa moda in Italia. Nel 1988, il cantante Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, pubblica il suo primo album dal titolo Jovanotti for President, e lì indossa il cappello in una nuovissima posizione. Negli anni ‘90, grazie all’azione del cantante, si comincia a diffondere tra i giovani la moda di indossare il cappellino al contrario. Tuttavia, nel mondo il trend del suddetto indumento comincia molto prima, precisamente negli anni ‘80 con la diffusione dell’hip hop come cultura e stile di vita.

La “rivoluzione” degli anni ‘80: cosa è successo?

Negli anni ‘80, come anticipato, si assorbe del tutto la tendenza del cappello da baseball, e viene inglobata nella “rivoluzione” della cultura hip hop. In quel periodo, la serie televisiva Magnum, P.I. riscuote un enorme successo, e la moda del berretto esplode ovunque e in qualunque contesto. L’espansione è graduale, e dopo qualche anno raggiunge Jovanotti e l’Italia, tanto che i ragazzi escono di casa quasi sempre indossando il cappello da baseball, adottando un perfetto stile hip hop.

Tuttavia, l’origine del cappellino al contrario è ancora più antica, pur entrando in circolazione con preponderanza negli anni ‘80. Infatti, nel 1968 esce al cinema il film intitolato La strana coppia, con Jack Lemmon e Walter Matthau, e in una scena quest’ultimo indossa il berretto con la visiera rivolta all’indietro. Il significato è legato ad un atteggiamento menefreghista del personaggio, in contrasto con l’esasperata rigidità del partner. Ma nel cinema ci sono altri esempi celebri, e lo scrittore Stephen King ha dichiarato di aver visto dei ragazzi con il cappellino al contrario già negli anni ‘50, quando nei monster movie un personaggio doveva apparire come uno alternativo, strano.

L’origine della moda del cappellino al contrario

L’origine effettiva della moda del cappellino al contrario, però, non può che avere luogo nel mondo del baseball, da dove giustamente era partita la diffusione del berretto. Nel 1860, i Brooklyn Excelsiors – una squadra amatoriale – presentano la nuova divisa con tanto di copricapo dotato di visiera. Lo scopo era quello di avvantaggiare i giocatori coprendo gli occhi dai raggi del sole, senza però intaccare il movimento: infatti, la parte anteriore era liscia. Ma, siccome la maschera da catcher si scontrava con la visiera, in alcuni momenti della partita era talmente importante osservare la palla che alcuni giocatori ebbero l’idea di indossare il berretto al contrario, dando avvio a una nuova moda.

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Albina: