L’erisipela è una malattia infettiva che colpisce la pelle e il tessuto sottostante. È conosciuta anche come “fuoco di Sant’Antonio” ed è più comune agli arti inferiori, ma può interessare anche altre parti del corpo. Il termine “erisipela” deriva dal greco e significa “pelle rossa”, che rappresenta la caratteristica principale di questa patologia. È causata principalmente dai batteri Streptococcus, in particolare Streptococcus pyogenes, che rappresentano il 90% dei casi. La ricerca scientifica sta ancora studiando le modalità di infezione, le varianti batteriche coinvolte e nuove strategie di trattamento.
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Le cause dell’erisipela sono spesso legate all’ingresso di batteri attraverso tagli, ulcere o altre lesioni cutanee. Le cause possono essere intrinseche o estrinseche e includono principalmente i batteri Streptococchi, la presenza di lesioni cutanee che fungono da porta d’ingresso per l’infezione e una compromissione del sistema linfatico che riduce la capacità di difesa contro le infezioni.
L’erisipela può manifestarsi in diverse forme a seconda delle aree colpite e delle condizioni sottostanti. Le varianti più comuni includono l’erisipela facciale, che coinvolge il viso intorno agli occhi e al naso, l’erisipela delle gambe, che rappresenta la forma più comune e colpisce la parte inferiore degli arti, e l’erisipela del braccio, che è meno frequente, ma possibile in presenza di lesioni o ulcere alle braccia. Le statistiche indicano che l’erisipela delle gambe rappresenta la maggior parte dei casi.
Le manifestazioni dell’erisipela sono caratterizzate da pelle rossa e infiammata con confini ben definiti, calore e gonfiore nella zona interessata, e sintomi sistemici come febbre e brividi. La diagnosi dell’erisipela si basa su valutazioni cliniche e test di laboratorio, che possono includere un esame fisico per valutare la pelle interessata, una coltura delle ferite per identificare il batterio responsabile e esami del sangue per monitorare la presenza di infezione sistemica.
Il trattamento dell’erisipela coinvolge diversi approcci, tra cui l’uso di antibiotici somministrati per via orale o endovenosa nei casi più gravi, antinfiammatori per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione, e il sollevamento dell’arto per ridurre il gonfiore.
La prevenzione dell’erisipela è fondamentale, specialmente per coloro che hanno una maggiore predisposizione. Le pratiche preventive includono la cura delle lesioni cutanee per evitare infezioni, una buona igiene personale, in particolare nelle zone a rischio, e l’utilizzo di calzature adeguate per ridurre il rischio di lesioni ai piedi.
L’erisipela, sebbene non spesso associata a gravi impatti psicologici, può causare stress e disagio emotivo a causa dell’aspetto fisico dell’infezione e delle limitazioni nell’attività quotidiana. Il supporto psicologico può essere utile per affrontare questi aspetti, fornendo informazioni rassicuranti e strategie per gestire lo stress legato alla malattia.
Alcuni rimedi naturali possono affiancare il trattamento convenzionale dell’erisipela, come l’olio di tea tree noto per le sue proprietà antibatteriche, la camomilla che può contribuire a ridurre l’infiammazione, e l’uso di bendaggi freddi per alleviare il prurito e ridurre l’infiammazione.
In conclusione, l’erisipela è un’infezione cutanea acuta che richiede una gestione tempestiva e appropriata. La diagnosi precoce e l’avvio di un trattamento antibiotico sono fondamentali per prevenire complicazioni. La prevenzione attraverso la cura delle lesioni cutanee e la promozione di pratiche igieniche adeguate gioca un ruolo cruciale nella riduzione del rischio. L’impatto psicologico dell’erisipela può essere gestito con il supporto emotivo e la consapevolezza dei pazienti. L’integrazione di rimedi naturali può essere considerata, ma sempre sotto la supervisione di un professionista della salute. La comprensione completa di questa patologia consente di affrontarla in modo efficace, migliorando la qualità della vita dei pazienti colpiti da erisipela.
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