Gli esseri umani hanno da sempre corrisposto enormi affinità a tantissimi vegetali, sia nell’ambito pratico ed effettivo dell’alimentazione ma anche in quello puramente officinale e medicinale, come il basilico, che da svariati secoli ha trovato spazio nella cultura umana, anche quella occidentale, pur trattandosi di una spezia che in realtà vien da lontano. Ma il basilico può essere considerato velenoso?
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La pianta nota come Ocimum basilicum, conosciuta in Europa fin dall’epoca dei Romani, che ne facevano già uso costante in vari ambiti, è nativa dell’Oriente, in particolare dall’India, anche se da tantissimo tempo risulta essere completamente adattata.
In particolar modo nella dieta mediterranea corrisponde ad un’erba aromatica che risulta essere presente in tantissimi piatti, molti dei quali oramai integrati nella cultura italiana (basta pensare alla tradizionale pizza margherita, sulla pastasciutta oltre che nel famoso pesto alla Genovese).
Basilico velenoso? Ecco quando può essere considerato tale
Come moltti altri alimenti il basilico è stato passato in rassegna dal punto di vista nutrizionale ma anche in merito ad eventuali proprietà “negative”. Il basilico può essere considerato tossico o addirittura velenoso?
Questa nomea arriva da uno studio che ha già diversi anni alle spalle e che ha configurato una particolare sostanza che è presente nel basilico, considerata cancerogena da diversi istituti di ricerca. Questa è conosciuta come metileugenolo, ma il basilico non è considerabile cancerogeno perchè già quando la pianta risulta essere sufficientemente cresciuta, gli effetti del metileugenolo mutano, e la sostanza diventa eugenolo che invece non ha effetti negativi per l’organismo.
Ma l’idea del basilico velenoso o comunque tossico proviene anche da altre “fonti”, nello specifico quelle individuabili nel basilico troppo cotto o al contrario crudo: è vero che alcune persone potrebbero manifestare una forte intolleranza nei confronti del consumo, non sussistono reali “effetti negativi” nel consumo di questa pianta aromatica, indiscutibilmente utile a livello nutritivo in quanto dotata di un definito e conosciuto potere antiossidante conferito anche dai vari sali minerali presenti come potassio, magnesio, rame, calcio e manganese, oltre che da svariate vitamine, come quelle del gruppo E e K.
Il basilico non è effettivamente velenoso e cancerogeno, a patto di selezionare e consumare foglie provenienti da una pianta alta almeno 10 centimetri d’altezza, così da scongiurare il pericolo metileugenolo, menzionato poc’anzi.
Le proprietà del basilico lo rendono un eccellente digestivo, ma anche un utile alleato per lo sviluppo cellulare ed in linea di massima, una “protezione” aggiuntiva per il sistema immunitario.