Come rendere i pomodori più buoni: ecco il trucco del giardiniere

I pomodori corrispondono ad una delle verdure e delle varianti vegetali più  indiscutibilmente diffuse e riconoscibili nonchè più utilizzate in cucina in tutto il mondo, in modo specifico risulta essere un elemento imprescindibile nell’ambito delle ricette più famose del nostro paese, a partire dagli antipasti fino ai secondi. Anche se si tratta formalmente di una bacca vera e propria, il sapore è tendenzialmente acidulo e non dolce, nativo delle Americhe, in particolare la zona centrale del continente.

Introdotti qualche decade dopo la scoperta del nuovo mondo da parte degli europei, i pomodori hanno impiegato un po’ di tempo per essere compresi a fondo ed accettati, ma globalmente dal Seicento la loro diffusione può considerarsi iniziata.

Come rendere i pomodori più buoni nel “prodotto finale” durante la coltivazione?

Migliorare i pomodori durante la coltivazione: ecco come fare per renderli più buoni

Esistono in tantissime sotto versioni ed in teoria con una buona procedura di coltivazione  è possibile ottenere pomodori addirittura più buoni rispetto a quelli che siamo soliti acquistare anche nel proprio supermercato.

Si tratta di una forma di ortaggio che necessita di attenzioni abbastanza specifiche, anche se è teoricamente alla portata di tutti o quasi.

Però per ottenere dei pomodori realmente buoni  è possibile fare ricorso ad alcuni trucchi abbastanza conosciuti anche da parte dei grossi coltivatori.

I rimedi e trucchi per permettere alla pianta di svilupparsi in modo corretto ed di “incentivarla” a sviluppare pomodori saporiti è ad esempio affiancare alle piante di pomodoro una o più di aglio: come spesso evidenziato in botanica infatti l’aglio è in grado di proteggere le altre piante dai parassiti, dai funghi e funge anche da filtro se collocato abbastanza vicino, nei confronti delle impurità del terreno.

E’ importante anche ricordarsi di effettuare una potatura specifica delle piante di pomodoro, che viene chiamata normalmente sfemminelatura, ossia la rimozione dei rametti che sono soliti svilupparsi tra il fusto e i rami laterali, in quella che è una funzione migliorativa del prodotto finale in quanto questi rametti tendono ad essere qualcosa che disturba la pianta nello sviluppo delle bacche, ossia i pomodori.

Risulta utile anche ricordarsi di distanziare a sufficienza le piante, sia per una funzione di “competizione” del terreno in questione ma anche per far si che ogni singola pianta possa avere il giusto spazio e capacità di svilupparsi correttamente.

Un buon limite è sicuramente una distanza minima di 65-70 centimetri da lasciare tra le une e le altre.

Piantare pomodori

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