Età pensionabile 2024, cambia tutto: la novità è sconvolgente

Il concetto di età pensionabile per l’ordinamento lavorativo costituisce una forma di assoluta importanza, ma anche un problema da risolvere o almeno da tenere sotto controllo. Il nome “età pensionabile” da qualcosa di poco conosciuto presso la cittadinanza è divenuto un limite vero e proprio che corrisponde alla soglia, che una volta anagraficamente raggiunta permette di ambire alla pensione tradizionale, definita “di vecchiaia”, indifferentemente. I governi sono soliti corrispondere a questo limite un qualcosa di variabile, in quanto strettamente legato ad un contesto in divenire, quali sono le decisioni intraprese in merito all’età pensionabile per il 2024?

E’ un fattore importante, definito a partire dal’anno precedente, in quanto indica una forma generica di assestamento dell’età minima della pensione tradizionale (ossia non i metodi inerenti alla pensione anticipata) viene calcolata in anticipo.

Ma quali sono le decisioni inerenti al 2024?

Età pensionabile in aumento: cosa cambierà?

La pensione anticipata viene infatti modificata in base alla situazione anagrafica: il nostro paese viene considerato difficile dal punto di vista pensionistico perchè la popolazione ha un’età media avanzata e da anni si trova contro una forma di decrescita demografica.

Secondo il sistema delle pensioni, che è stato modificato dalla legge Fornero anni fa, seppur modificata, l’età pensionabile risulta essere sempre più alta, da qualche anno stabile però a 67 anni.

Anche per il 2023 è stato mantenuto questo limite, anche in virtù della pandemia, che ha sviluppato effetti tendenzialmente negativi proprio per la cossidetta terza età, non a caso i soggetti più a rischio durante il contesto Covid sono state proprio queste persone.

Il tutto diventa necessario per una naturale forma di ricambio generazionale tra la popolazione che ovviamente si riflette anche sui lavoratori: in mancanza di provvedimenti chi si appresta ad andare in pensione dovrà lavorare di più, ed allo stesso tempo ciò sarà più complicato per i più giovani.

Il precedente governo ha infatti deciso di non aumentare la soglia oltre i 67 anni, delegando questa decisione all’esecutivo attuale che però a sua volta non ha cambiato il tutto: fino al 2024 l’età pensionabile non cambierà, quindi chi ha almeno 20 anni di contributi, una volta raggiunti i 67 anni fino alla fine del 2023, potrà fare richiesta di pensione.

Le decisioni inerenti ad un cambio, dietro incremento, sono delegate al prossimo anno solare, contesto temporale che prevederà con tutta probabilità lo sviluppo di una nuova riforma pensioni anche per tentare di riequilibrare un sistema contributivo e pensionistico in difficoltà da anni, anche se alcuni paventano l’intenzione di prorogare ancora le decisioni in futuro.

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