Le orchidee corrispondono a delle forme di fiori estremamente diffusi ed apprezzati, che fanno parte di una famiglia di vegetali a dir poco particolari, in quanto le inforescenze che trovano il nome di orchidee fanno capo ad un gruppo di piante corrispondente a diverse centinaia di varianti parte del gruppo delle Asparagales. In natura è una pianta perenne, capace in generale di diffondersi grazie ad una buona adattabilità, anche se solo una ridotta percentuale di varianti risulta essere domesticata, oltre l’80 % cresce prevalentemente da sola in natura. Il concime, come per quasi ogni froma di altra pianta è fondamentale per le orchidee, anche se molti preferiscono “provvedere” in casa con dei rimedi naturali.
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Questo perchè si tratta di un fiore che necessita di cure particolari, essendo, la maggior parte delle varianti trova il miglior habitat possibile in ambienti umidi e mediamente caldi, spesso tropicali.
La scelta del concime è quindi importante in modo specifico perchè serve a garantire alla pianta un giusto compendio di sostanze nutritive, in particolare sali minerali, come calcio, azoto, fosforo, rame e potassio.
Concime chimico per le orchidee: ecco perchè è meglio di no
Le orchidee sono piante adattive, che in natura riescono anche a trarre nutrimento con le radici aeree ma in alcuni casi anche facendo ricorso ad organismi in decomposizione.
I fertilizzanti chimici sono i più comuni, tuttavia bisogna ridurre la loro applicazione ad una volta al mese, in quanto in molti casi se utilizzati in modo non specifico possono sortire effetti opposti a quelli voluti.
La concimazione può essere ugualmente efficace facendo ricorso ad elementi naturali, ad esempio varie forme di composti costituiti dal macerato di banana oppure ortica, che sono piante estremamente ricche di sali minerali, in particolare potassio, mentre con l’ausilio di gusci d’uovo apporta un importante quantitativo di calcio, che è necessario per mantenere una buona struttura della pianta.
I concimi più comuni impiegati in condizioni “private”, ad esempio la tradizionale pianta di orchidea da tenere a casa, viene effettuato attraverso la semplice miscelazione con l’acqua di irrigazione, ma può essere anche sottoposto direttamente tramite le foglie.
Va ricordato che almeno una volta al mese la pianta va idratata in modo particolare, ossia immergendo il vaso (ovviamente forato sul fondo) per alcuni minuti in una bacinella d’acqua tiepida, così da permettere alla pianta di integrare una quantità sufficiente di acqua.
Se si scelgono concimi artificiali e chimici è sempre meglio alternarli con quelli naturali.