Quanto valgono oggi 100 grammi d’oro? Ecco la risposta

Da secoli l’oro mantiene un enorme influenza culturale, progressivamente diminuita dal punto di vista economico ma non da quello culturale: il biondo metallo, come viene anche ribattezzato ha avuto un impatto di livello assoluto fin dalla scoperta da parte dei nostri antichissimi antenati. Si tratta infatti del primo metallo inteso come  risorsa fisica dotata di proprietà specifiche, ad essere stata impiegata attivamente per l’utilizzo comune,  e la proverbiale rarità, unita a tantissime applicazioni, hanno reso l’oro un tipico esempio di bene prezioso, nonchè elemento basilare per ogni economia che si rispetti, antica quanto moderna, ed oggi come allora soprattutto dove vige il sistema metrico decimale, l’oro viene “considerato” utile in grammi se non in chili. Quanto vale oggi un etto, ossia 100 grammi d’oro?

Anche se è un elemento economico, integrato anche in borsa valori, questa risorsa non mantiene un valore unico ed indissolubile ma al contrario come ogni bene ambito, ha un significativo “cambio” nel corso del tempo.

A quanto ammonta il valore attuale? Bisogna distinguere le varie tipologie d’oro che non sono pochissime: in generale in borsa valori ed in economia si fa ricorso alla caratura per definire la purezza e quindi il valore finale di un ammontare d’oro.

100 grammi d’oro: ecco il valore attuale

I carati corrispondono ad una “scala” da 1 a 24, dove 24 corrisponde al valore massimo ( i “famosi” 24 carati, impiegati perlopiù in economia, per i lingotti ad esempio, che hanno una purezza pari al 99,9 %.

L’oro al 100 % puro, ossia quello grezzo è praticamente impossibile da lavorare in quanto eccessivamente tenero e fragile: tutte le varianti “raffinate” presentano sempre una percentuale di metalli meno preziosi (generalmente si usa il rame) così da conferire una resistenza e duttilità maggiore.

Ovviamente  più è alto il contenuto di oro, più alto è il valore di vendita, e proprio la duttilità nei vari ambiti dell’oro ha permesso l’integrazione in quasi ogni contesto, addirittura quello alimentare.

L’oro “comune”, ossia quello impiegato per i gioielli ma anche per le finiture di oggetti molto diversificati presenta una purezza minore, ma comunque per nulla disprezzabile, anche questa espressa in carati: per i gioielli, in Italia, viene impiegata soprattutto la  variante 18 carati che corrisponde a circa il 75 % di purezza vera e propria, oppure l’oro a 14 carati.

In economia si fa ricorso all’oncia troy come unità di misura per metalli e pietre preziose (1 oncia troy corrisponde a 31,1034768 grammi) ma nei prezzi al dettaglio vengono utilizzati i grammi.

100 grammi d’oro a 18 carati oggi sono valutati circa 4100 euro, mentre quello a 14 carati poco più di 3000 euro.

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