Pianta diffusissima in Italia e in numerosi altri paesi, il rosmarino viene nominalmente utilizzato in cucina, come condimento ma in passato ha trovato enorme applicazione anche in ambiti puramente officinali, in quanto non necessariamente i nostri avi hanno dovuto effettivamente coltivarlo in quantità. E’ sostanzialmente una pianta perenne che cresce in maniera spontanea lungo tutta la penisola senza distinzioni particolari, costituita in arbusti abbastanza lunghi che hanno la nomea di crescere piuttosto rapidamente e di essere disponibile praticamente tutto l’anno pur preferendo delle situazioni di clima ed ambientali abbastanza specifiche.
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Coltivare il rosmarino in vaso o in giardino è un’operazione abbastanza semplice ma in ogni caso va comunque ricordato che si tratta di una pianta che per sviluppare rami rigogliosi in quantità necessita di alcuni accorgimenti.
Come far crescere “bene” il rosmarino?
Rosmarino in quantità: ecco come coltivarlo
E’ possibile coltivarlo tramite semina ma molto spesso si ricorre al rimedio tramite talea, ossia sviluppando una nuova pianta da un ramo già esistente, interrandolo e sostanzialmeente aspettando che radichi. Resta una pianta molto adattiva ma comunque orientata a crescere rigogliosa in maniera particolare in contesti temperati e con molto sole.
Il segreto è mantenere la pianta in condizioni “medie”: resiste bene al caldio e necessita di sole in quantità (almeno 5 ore al giorno), ricordando però che in estate, nelle giornate parecchio calde ed afose, è una buona idea predisporre la pianta alla mezzombra o comunque non sotto il sole diretto, che a lungo andare può addirittura seccare la pianta.
Preferisce essere direzionata verso sud, area territoriale particolarmente ricca d’aria ed in modo specifico meno tendente ad essere “colpita” dalle correnti d’aria.
E’ possibile coltivare il rosmarino in quasi ogni periodo dell’anno, ma vi è una predisposizione particolare nei contesti non troppo “estremi” quindi primavera, inizio dell’estate oppure autunno.
Molti erroreamente non sottopongono una corretta forma di terriccio (necessita di una terreno abbastanza ricco di nutrienti, magari con una concimazione ogni 2-3 mesi), oppure sottopongono la pianta ad eccessive quantità di acqua: rispetto ad altre piante bisogna predisporre l’innaffiatura solo quando il terreno è effettivamente completamente asciutto, perchè soffre parecchio i ristagni d’acqua, che è la principale motivazione che porta lo sviluppo di malattie fungine e che ne rallenta la crescita.
Importante anche sottoporre la pianta ad una potatura abbastanza costante, utilizzando un paio di forbici o cesoie per spuntare le estremità superiori dei rami che sono particolarmente folti, in modo specifico se questi fanno ombra al resto della pianta.