La storia delle banconote non è certamente “antica” come quella delle monete ma costituisce comunque qualcosa di molto interessante, anche se i vari esemplari di carta moneta hanno da sempre catturato l’attenzione degli storici ma anche degli appassionati, che nel corso dei secoli hanno considerato un processo di evoluzione necessario delle varie banconote. Tra le principali forme di “educazione” che fin da giovanissimi siamo soliti associare a questa forma di denaro spicca la riconoscibilità tra gli esemplari autentici e quelli falsificati, condizione che fa parte anche del presente, in quanto riconoscere una banconota autentica è formalmente necessario.
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L’euro ha già “cambiato volto” in un’occasione, con l’approssimarsi della seconda serie delle proprie emissioni, anche per fornire strumenti efficaci nella lotta contro la falsificazione.
Ma come riconoscere un pezzo di carta moneta autentico?
Banconota autentica: come riconoscerla?
La valuta unica europea era già in possesso di alcuni “strumenti” concepiti apposta per essere difficili da replicare illecitamente dai falsari, mentre sono stati mantenuti dei sistemi che hanno portato la riconoscibilità a qualcosa di effettivamente “culturale”. Quella in atto da sempre è una lotta vera e propria tra i falsificatori e gli elementi dello stato che di volta in volta migliorano i propri prodotti.
A partire dal filo di sicurezza, applicato durante la produzione e visibile in controluce, che deve essere sempre presente, fino ad alla presenza necessaria di altri elementi come per le recenti banconote da 20 euro e 50 euro (tra i tagli più falsificati) che sopra la striscia argentata presenta in controluce un ritratto femminile che è quello della dea greca Europa, difficile da replicarae dai falsari.
Il filo di sicurezza di una banconota autentica deve presentare al suo interno, in piccolo, la scritta EURO per la prima serie o il simbolo € nella seconda serie (quella maggiormente diffusa oggi), mentre in molti esemplari non autentici il filo è semplicemente stampato.
Importante verificare il cambio di colore del numero inerente al valore nominale, presente negli angoli della banconota, questo è stato concepito per passare dal verde smeraldo al blu scuro con il movimento e quindi il cambio di prospettiva da parte dell’esemplare di carta moneta in questione.
In quasi tutti i casi gli esemplari contraffatti, seppur di buona qualità presentano una superficie maggiormente liscia rispetto agli esemplari autentici, nonchè un suono diverso che viene evidenziato con il movimento o “picchiettando” con le dita.
I tagli minori come quelli da 5 e 10 euro sono meno diffusi tra quelli falsi, per questo bisogna sempre controllare le dimensioni di questi pezzi rispetto a quelli autentici.