Inflazione, è allerta in Italia: ecco cosa potrebbe accadere

Il contesto economico e finanziario è noto “culturalmente parlando” per essere ricco di definizioni quantomeno poco appetibili per la maggior parte dei cittadini, anche se continuano ad essere presenti nelle notizie di ogni giorni, anche a seguito di eventi importanti. In Italia, così come in altre nazioni europee da diversi anni il fattore inflazione ha raggiunto picchi importanti, e viene spesso considerata come una vera e propria problematica da monitorare, anche se non è sempre facile “tradurre” questo fenomeno che in ogni caso non è da considerare sempre dannoso.

E’ pur vero che i livelli raggiunti negli ultimi anni sono sensibilmente più alti rispetto al passato, al punto che i governi nazionali ma anche quelli sovranazionali hanno deciso da tempo di disporre dei provvedimenti per limitare l’inflazione in aumento in Italia.

Ma cosa potrebbe accadere in futuro se questa soglia non acceenna a diminuire?

Inflazione in aumento in Italia: quali effetti?

Inflazione

L’inflazione viene indicata dal punto di vista etimologico del termine come l’aumento progressivo dei prezzi, che comporta quindi anche un impoverimento dal punto di vista economico dei beni e servizi attivi in una determinata nazione o gruppo di nazioni.

Le motivazioni che causano l’inflazione sono disparate, spesso difficili da definire e comprendere in modo totale da parte delle entità nazionali. Tra le motivazioni principali che sviluppano l’inflazione vi è una scarsa regolamentazione delle regole commerciali e fiscali, ma anche un effetto estremo della richiesta di alcuni particolari beni, ad esempio durante le crisi economici ed i conflitti questo valore tende ad aumentare.

In altri ambiti anche imposte troppo sbilanciate tra i vari settori sociali fanno aumentare questi fattori, ma anche una generale tendenza di “disillusione” nei confronti del mercato.

In Italia, dove è presente l’Euro, la Banca Centrale Europea consiidera il valore in percentuale, in quanto la media “sana” di inflazione corrisponde al 2 %, ma nel corso degli anni nel nostro paese il valore si è avvicinato sempre di più alla “doppia cifra” percentuale, ossia oltre il 10 %, condizione comunque considerata “sotto controllo”.

Livelli limitati di inflazione non sono negativi, anzi possono incentivare i mercati, ma inevitabilmente nel corso del tempo questo fenomeno tende a ridurre il potere del denaro e causa impoverimento, specie delle classi sociali, facendo anche aumentare i tassi di interesse di investimenti e mutui.

La prospettiva in caso di livelli più alti è sostanzialmente conosciuta, molto spesso i governi tendono ad aumentare sensibilmente i salari di stipendi e pensioni in percentuale così da ridurre l’aumento del dato.

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