Attenzione a questo conto corrente estero: se lo apri rischi di perdere tutto

Rispetto a non troppi anni fa, possedere ed utilizzare un conto corrente risulta essere qualcosa di a dir poco “normale”, favorito da un contesto definibile unificato e legato al concetto di nazioni, che anche per merito delle varie unità federali e sovranazionali (come può essere l’Eurozona), ha contribuito alla normalizzazione di strumenti finanziari noti come i conti correnti online, utilizzabili oramai anche in maniera “separata” dalle filiali bancarie. Il conto corrente estero non costituisce qualcosa di così diffuso rispetto a quello tradizionale ma diverse figure private ma anche professionali possono farne ricorso per ottenere alcuni vantaggi, anche se vanno consdierati alcuni possibili rishi.

Quali sono le possibili problematiche, che possono “costare caro” ad un titolare di conto corrente estero?

Ecco qualche esempio.

Conto corrente estero: ecco a quali bisogna fare attenzione

conto corrente cointestato estero

La regolamentazione europea non è eccessivamente stringente in tal senso, in quanto in Italia come nel resto del continente molte banche non sono operative solo nel proprio territorio nazionale, l’importante è che le diverse forme di istituto di credito rispettino le diverse forme di regolamentazione operanti nel territorio.

Ma anche i cittadini devono attenzionare alcuni dettagli in fase di utilizzo del conto corrente estero, soprattutto in fase di calcolo contributivo ma anche durante in favore dell’obbligo di dichiarazione, che nello specifico caso di conto estero è necessaria per le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società semplici.

In buona sostanza l’apparato legale italiano necessita di corrispondere la presenza del conto corrente estero se questo presenta una effettiva consistenza media del conto estero sia superiore alla soglia di 5.000 euro (in caso contrario l’obbligo non sussiste) anche per fronteggiare il monitoraggio.

Se il conto risulta avere una soglia minore di 5000 euro ma un valore fiscale pari o superiore di 15 mila euro), è necessaria la dichiarazione di conto straniero per una questione fiscale, mentre se la soglia è superiore a 5000 euro bisogna compilare il cosiddetto quadro Rw, ossia un modello da presentare in caso di investimenti patrimoniali e delle attività finanziarie detenuti all’estero da persone fisiche. Chi ha un conto corrente estero deve anche corrispondere l’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero (IVAFE), una vera e propria tassa, sotto forma di imposta di bollo specifica dedicata alle persone fisiche residenti in Italia che detengono all’estero prodotti finanziari, quindi anche i conti corrente.

Chi non presenta a tempo il quadro Rw “subisce” una multa pari a 258 euro, mentre se la segnalazione della stessa non viene effettuata o è incompleta viene corrisposta una multa da 3% al 15% del patrimonio, che però può aumentare fino al 30 % se il paese di riferimento risulta tra i “paradisi fiscali”.

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