Banconote che valgono una fortuna: ecco quali sono

Le banconote fanno parte della storia umana da diversi secoli, ma è in tempi quasi “recenti” che la loro forma ed utilizzo è divenuta realmente parte della quotidianità, pur essendo state concepite concettualmente circa 1000 anni fa, solo con il concetto di banca ed economia “moderna” questi pezzi di carta, originariamente una forma di documenti che servivano a testitmoniare il possesso di beni materiali in quantità disparate, fino a diventare denaro vero e proprio. Anche in quest’epoca oramai contraddistinta sempre di più dal denaro elettronico, le banconote sono diffusissime, ed alcune valgono una fortuna, costituendo dei veri e propri “tesori”.

Ma quali sono le banconote di maggior valore, e soprattutto, quanto valgono?

Ecco alcuni esempi.

Hai queste banconote? Valgono una fortuna, ecco quali cercare

 banconote Valgono una fortuna

Storicamente la tipologia di oggetto stesso che costituisce la carta moneta ha limitato la diffusione: rispetto alle monete infatti le banconote tendono a degradarsi in maniera naturale, non a caso ogni stato che ne fa uso deve provvedere con una graduale sostituzione con il passare del tempo.

Anche per questo, trovare un esemplare realmente in ottimo stato è appastanza complicato, specie quando si fa riferimento ad emissioni molto specificamente rare ed antiche.

Restringendo il campo ad un contesto come quello italiano, sono parecchi gli esemplari decisamente rari, analizzando gli esemplari sviluppati nel corso del 20° secoloo: proprio durante la seconda metà del secolo scorso sono state emesse banconote diffuse ma allo stesso tempo dotate di versioni “speciali” che sono anche gli esemplari più ricercati.

Non bisogna “andare troppo lontano” dal punto di vista storico, un esempio è dato dalla 5000 lire con Vincenzo Bellini, l’ultima emissione in ordine di tempo di tale valore, che corrisponde alla tipica banconota dal colore verde con il taletuoso compositore siciliano ritratto, emissione diffusa dagli anni 80 fino ai primi 2000.

Tutti gli esemplari più rari sono riconoscibili dalla prima lettera del seriale che è una X, fattore che indica i pezzi “sostitutivi”, facenti parti di una serie concepita in quantità limitate proprio per sostituire i pezzi rovinati. I più rari sono contraddistinti dalla sigla XA all’inizio, condizione che li rende molto più rari e valevoli: un esemplare in ottimo stato vale fino a 550 euro ma uno in perfetto stato supera i 1000 euro.

Parlando di lire famose, anche la 10 mila lire con Alessandro Volta sono potenzialmente molto interessanti, anche stavolta analizzando i “pezzi rari”, come quelli che iniziano per XB, XC o XC, che hanno un valore compreso tra i 30 ed i 500 euro a seconda dello stato di conservazione.

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