I bonus incentrati sulle varie tipologie legate ai lavori presso gli immobili sono stati soggetti a svariate critiche che in molti casi si scontrano con una condizione legata alle abitazioni che nel nostro paese presentano spesso problematiche di concetto e regolamentazione. Ciò è risultato evidente anche con la volontà di sviluppare una forma “accorpata” di queste agevolazioni per incentivare il miglioramento dell’efficienza energetica, come nel caso del Superbonus 110, rivalutato e modificato a più riprese. Tra le varie agevolazioni, è stato confermato e parzialmente modificato anche il bonus infissi.
Nuovo bonus infissi: ecco l’agevolazione che tutti aspettavano, come funziona
Confermati in linea di massima tutti i bonus e sconti legati alla sostituzione di finestre, infissi, caldaie e altri lavori di edilizia libera, con la condizione che questi siano stati avviati prima del 16 febbraio di quest’anno. Per averne diritto sarà sufficiente dimostrare tramite fatture ed altre documentazioni di aver già pagato anche parzialmente l’acconto entro questa specifica data.
Questa forma di agevolazione rientra regolarmente nella categoria degli ecobonus e può portare ad aliquote che vanno dal 50 al 65%, ottenibile anche attraverso dei lavori di ristrutturazione con una detrazione fiscale del 50 %.
Il concetto alla base resta quello di efficientare il risparmio energetico e di limitare la dispersione di energia, come quella generata dall’impianto di riscaldamento e come per altre forme di ecobonus può essere ottenuto attraverso la detrazione spesa in Irpef, sconto in fattura o attraverso la cessione del credito verso l’azienda che si è predisposta ai lavori.
Resta la possibilità di utilizzare il Superbonus nella forma ridotta e modificata anche per i lavori alle finestre anche se il “nuovo” Superbonus non rende più possibile fare ricorso alla cessione del credito mentre permane la possibilità di gestire una forma di detrazione diretta.
La percentuale massima di detrazione è stata confermata al 90 % per l’anno in corso ed al 70 % per i lavori del 2024.
