Anche se le mele sono considerabili tra i frutti più simbolici dell’intera categoria, in realtà dal punto di vista botanico quello che chiamiamo frutto corrisponde al “falso” frutto, una sorta di estensione del “vero” frutto che corrisponde ad una zona nel torsolo. Al mondo esistono almeno 3000 specie di mela differenti e conoscuti, molti di questi fanno parte dell’enorme compendio alimentare moderno, e le mele corrispondono ad un cibo dall’elevato compendio nutritivo, da millenni integrato alla perfezione nelle culture umane. Anche se è molto ricca di proprietà, la mela può essere ulteriormente “potenziata” con l’adozione di alcuni sistemi, come quello che vede l’inserimento di chiodi di ferro nelle mele.
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E’ uno dei numerosi “rimedi della nonna” che sono spesso ereditati da tradizioni.
Ma perchè alcuni infilano effettivamente dei chiodi di ferro nelle mele?
Chiodi di ferro nelle mele? Ecco perchè!
Il ferro è infatti un minerale conosciutissimo in condizioni ambientali, rappresentando un metallo fondamentale, ma anche un elemento importante per il nostro corpo. Dal punto di vista alimentare sono soprattutto i legumi e la carne ad essere fonte di ferro in maniera specifica, ma chi soffre di una mancanza congenita di ferro può essenzialmente fare ricorso a integratori o medicinali.
Donne incinte, ma anche bambini o anziani, tipologie di persone che con maggior frequenza possono soffrire di questo importante minerale, possono trovare un rimedio “fai da te” con la mela con i chiodi di ferro, che costituisce un rimedio a basso costo ma efficace. Non consigliabile tuttavia presso soggetti che non hanno un deficit di ferro riconosciuto.
Per ottenere una mela con i chiodi è sufficiente una mela, meglio se biologica, abbastanza matura e poco meno di una decina di chiodi non zincati, ossia senza la tradizionale protezione antiruggine che copre molti di di questi oggetti.
E’ sufficiente avere cura di sterilizzare i chiodi prima dell’uso che devono essere di ferro puro (basta chiedere ad un qualsiasi negozio di ferramenta sufficientemente fornito), condizione che può essere effettuata bollendoli sul fuoco oppure con un disinfettante.
Dopo averli risciacquati, è sufficiente infilzarli nella mela che abbiamo scelto, e di metterla nel frigo per almeno 24 ore.
Successivamente la mela potrà essere consumata, perchè parte del ferro nel frattempo si sarà trasferito nel frutto attraverso un naturale processo chimico che porta i nutrienti della mela ad arricchirsi di ferro.
E’ una soluzione non scientificatamente approvata ma per molti decisamente efficace, che non ha effetti collaterali particolari, anche se è bene sempre verificare la reale mancanza di ferro nell’organismo.