Come sradicare i rami delle rose? Ecco il metodo

Le rose sono sotatisticamente tra i fiori maggiormente amati, ambiti e capaci di avere una grande influenza culturale anche su chi non è tradizionalmente attratto da queste piante. Dal punto di vista botanico è difficile “tenere traccia” delle origini effettive delle piante della specie Rosacee “famiglia” che viene costituita da oltre duecento specie. E se è vero che non sono tutte uguali (non tutte ad esempio sono dotate di spine), si tratta in generale di un vegetale molto diversificato, anche se quasi sempre intendiamo l’esemplare rampicante e cespuglioso con dei boccoli dalla forma tipica. I rami delle rose ed in generale l’intera pianta necessita di attenzioni specifiche, non a caso esistono esperti di giardinaggio improntati sull’utilizzo di tecnich per far fiorire le erose. Ma come sradicare, quindi potare i rami delle rose?

Mai procedere “a caso”, in quanto è una specie a dir poco delicata, che richiede potature radicalizzate e specifiche in momenti specifici dell’anno.

Come sradicare i rami delle rose?

Rami delle rose: come sradicare e potare correttamente

Le rose sono coltivate e costituiscono un mercato decisamente attivo nel proprio ambito per la capacità innata di sviluppare fiori. Va ricordato che la pianta genera nuovi boccoli in corrispondenza dei rami nuovi, quindi dopo l’anno di età, la pianta pur riuscendo a sopravvivere senza particolari problemi (se in condizioni giuste), necessita di potature e sradicazioni così da stimolare la crescita di nuovi fiori.

La potatura iniziale va effettuata in autunno, ed in generale si ricorso a cesoie, così da “spuntare” la parte superiore, circa il 35 % – 40 % dei rami.

Per i rami più sottili è possibile utilizzare un paio di cesoie normali, quelli più grossi necessitano di uno strumento a doppia lama, così da non rovinare la struttura dei rami, che vanno potati con degl strumenti puliti e disinfettati, con un taglio netto, leggermente obliquo.

Ma quali tagliare? Basta osservare lo stato e la posizione, i rami più vecchi di color più scuro (tendente al marrone) non svilupperanno nuovi fiori quindi vanno rimossi, così come quelli troppo piccoli e sottili, per lo stesso motivo.

In generale vanno lasciati soprattutto i rami “esterni” del cespuglio, mentre quelli centrali necessitano di una potatura più radicata, così come per quelli eccessivamente aggrovigliati e attorcigliati che tolgono spazio e luce alla pianta.

E’ bene sempre lasciare almeno 2-3 gemme del ramo, e dopo la potatura, trattandosi di una “ferita aperta” le estremità vanno aiutate nell’opera di cicatrizzazione, così da evitare micro organismi e parassiti (spesso si fa ricorso al mastice cicatrizzante o Ossicloruro di Rame.

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