Conosciuta ed apprezzata ma anche “temuta” fin dall’antichità, l’ortica corrisponde ad un vegetale dalle numerose proprietà officinali ma che è anche conosciuto per difendersi dai predatori e dai parassiti grazie ad una sostanza che viene sprigionata dai “peli” che coprono le foglie, sostanza per l’appunto detta urticante, perchè provoca arrossamento, bruciore e prurito. Non a caso per millenni è stata considerata degna di “rispetto”, identificata addirittura come sostanza dai “poteri misteriosi” ma al tempo stesso sfruttata in ambito alimentare, officinale ma anche per la produzione di fibre tessili, specie in passato. Coltivare l’ortica può essere qualcosa di “sensato” anche oggi, ma come fare?
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Si tratta di una pianta annuale, che quindi può ragionevolmente svilupparsi durante tutto l’anno, e che può essere decisamente utile in varie applicazioni.
Ma come coltivare l’ortica? Ecco un metodo conosciuto dcisamente efficace
Coltivare l’ortica: perchè e come farlo
In ambito officinale e medico infusi a base di ortica evidenziano ottime capacità emostatiche e antidiabetiche, ma anche in grado di stimolare eventuali “blocchi” digestivi ed intestinali, e viene anche impiegata per contrastare effetti del freddo come i reumatismi.
Ha anche un ottimo compendio di sali minerali e vitamine, in particolare, rame, zinco e potassio, estremamente utili per il benessere dell’organismo.
Le foglie di ortica costituiscono anche un eccellente fertilizzante ed antiparassitario per altre piante. Bisogna ricordarsi che si tratta di una pianta estremamente attiva e diffusa, che se non controllata e “limitata” nella crescita diventa infestante, per cui è sempre meglio scegliere la coltivazione in vaso.
Preferiscono terreni ricchi di azoto e molto sole, ma si tratta di piante molto adattive: meglio scegliere vasi piuttosto larghi, così da poter distanziare i semi durante lo sviluppo di almeno 60-80 cm tra loro, così da “autolimitarsi” durante la crescita delle piante.
Trattandosi di una pianta potenzialmente infestante, è sempre meglio non piazzarle nei paraggi di specie differenti.
E’ una buona idea fornire loro una discreta presenza di sole ogni giorno, ricordando che non necessitano di una concimazione vera e propria, va bene uno generico ma anche il tradizionale compost ma anche il comune letame.
La semina viene effettuata possibilmente in primavera o all’inizio dell’estate, mentre la coltura delle foglie può essere effettuata con la fine dell’estate e durante tutto l’autunno, ricordando sempre di proteggersi dai fastidiosi peletti urticanti con dei guanti e delle protezioni sufficienti.
Per ridurre a zero il potere urticante è sufficiente far seccare le foglie oppure sbollentarle, prima dell’utilizzo.